Palestina, fermiamo la barbarie

Lettera aperta di un infermiere di Bergamo alle Rsu degli ospedali-aziende sanitarie pubbliche e private, a medici, infermieri, tecnici sanitari e alle organizzazioni sindacali di tutti i lavoratori della sanità

Non sappiamo più come dirlo, quanto sta succedendo è sconcertante: come facciamo a stare zitti davanti al genocidio del popolo palestinese (bambini, donne, anziani, personale sanitario, giornalisti…)?

“Quando il mondo dorme, in Palestina è in atto un genocidio”, lo scrive la giurista Francesca Albanese, 48 anni, dal 2022 prima donna ad aver ricoperto l’incarico di Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, odiata da Israele, Usa e da tanti governi.

Come facciamo a non discutere con i lavoratori davanti a quello che sta succedendo? Come facciamo a far finta di niente, a parlare di problemi anche importanti che ogni giorno aumentano ma che davanti a tanto scempio si rivelano marginali?

Non possiamo restare a guardare mentre degli esseri umani vengono ammazzati, con proiettili, bombe o con armi più subdole, come la fame o la devastazione delle strutture sanitarie.

Anche il personale sanitario di Gaza continua ad essere oggetto di attacchi, spesso con l’uccisione o il ferimento anche dei membri delle famiglie. Dal 7 ottobre 2023, almeno 1400 operatori sanitari sono stati uccisi da Israele: è un numero che dovrebbe portarci a reagire.

Va sottolineata anche l’instancabilità dei colleghi, che lavorano senza veri e propri turni di lavoro, pur essendo anche loro soggetti a malnutrizione, trauma fisico e psicologico, e condizioni di lavoro inimmaginabili per noi.

Non possiamo che ringraziare i nostri colleghi impegnati nelle organizzazioni non governative come Emergency, Medici senza Frontiere e altre organizzazioni che ogni giorno prestano le loro preziose cure verso la popolazione palestinese. Non possiamo che ringraziare la rete dei sanitari italiani per Gaza, ormai attiva in tutta Italia, che svolge un’azione di controinformazione e di solidarietà con il personale sanitario palestinese e la popolazione.

Quando ci sarà una forte presa di posizione delle rappresentanze sindacali, del personale sanitario, degli ordini professionali, con una forte mobilitazione permanente?

La storia non ci ha insegnato niente. Basta morti, basta guerre, basta genocidio. Speriamo dunque che il 21 giugno ci sia una forte adesione alla manifestazione di Roma.

Giuseppe Saragnese

Infermiere Asst-pg23 Bergamo, Area “Le Radici del Sindacato” Cgil

Pubblicato il 13 Giugno 2025