“Amore nero”: fascisti o arrabbiati?

Perché molti giovani abbracciano l’estrema destra? Hanno provato a rispondere Marco Erba e Mauro Raimondi, autori di un libro presentato alla Camera del Lavoro di Milano

Il 19 giugno 2025, presso la Camera del Lavoro di Milano, è stato presentato il libro “Amore nero” di Marco Erba e Mauro Raimondi (Rizzoli, 2025). Oltre agli autori, erano presenti Primo Minelli, Presidente ANPI della provincia di Milan, Alberto Motta, Segretario generale FP CGIL Milano e Adriano Sgrò, che ha introdotto il dibattito.

Il tema trattato nel testo è di estrema attualità e sollecita numerose domande: perché alcuni giovani aderiscono ad ideologie di estrema destra? Cosa possono fare la scuola, il sindacato, l’ANPI, le famiglie?

Il protagonista del romanzo, Mas, è un adolescente, che ha vissuto il terribile lutto della morte prematura della mamma. Si sente solo, arrabbiato, cerca un’appartenenza per esorcizzare la solitudine e pensa di trovare risposte alla propria rabbia esistenziale aderendo ad un gruppo di estrema destra della scuola che frequenta.

La seduzione che l’estrema destra esercita sui giovani, va ben oltre i confini del romanzo, è realtà dei nostri giorni: sui quotidiani di giugno 2025 sono apparsi vari articoli che ci informano che gli studenti del liceo Malpighi di Roma hanno festeggiato la fine dell’anno scolastico con slogan fascisti e saluto romano; in provincia di Varese sono stati denunciati gli affiliati a ‘Do.ra’, che si professano con vanto dei “nazisti”; a Como dei minorenni hanno creato un gruppo social con l’intento di diffondere idee neofasciste, razziste e xenofobe, con lo scopo di reclutare altri giovani per effettuare atti di violenza e spedizioni punitive.

Se allarghiamo l’orizzonte all’Europa, è innegabile il successo di partiti di destra populisti sostenuti anche da un elettorato giovane.

In Italia, alle elezioni politiche del 2022, molti giovani hanno sostenuto i partiti progressisti ma altrettanti, se non di più, hanno dato la propria preferenza alla destra.

A marzo 2025 è stato pubblicato un interessante sondaggio realizzato dall’università Bocconi che ci mostra un orientamento politico polarizzato per genere: i ragazzi a destra, le ragazze a sinistra. Si tratta di un nuovo fenomeno di gender ideological gap che merita un approfondimento in chiave psicodinamica, accompagnato da una riflessione sul concetto di virilità.

Marco Erba e Mauro Raimondi sono insegnanti e hanno ben presente lo spaccato della realtà giovanile; il disagio spesso serpeggia tra le giovani generazioni: non sempre il dialogo in famiglia è presente, c’è ansia e timore per il futuro, c’è voglia di provocare per essere visibili e in effetti, per i giovani, c’è un vuoto istituzionale di rappresentanza.

Come intercettare allora il malessere che conduce alcuni ragazzi ad abbracciare ideologie estremiste? L’antifascismo non si costruisce solo condannando e censurando, ma diffondendo conoscenza, capacità di ragionamento e senso critico: questo è infatti l’obbiettivo degli autori: sostenere i giovani nell’esercizio della propria coscienza critica. Il libro sfata i loghi comuni tipo “ma il fascismo ha fatto anche cose buone”: accompagna i giovani come Mas a guardare la realtà storica, senza la lente deformante delle ideologie, comparando per esempio due figure storiche, Matteotti e Mussolini.

Il fascismo ha una propria fenomenologia, fatta di aspetti ideologici, di pratica politica, di organizzazione sociale: un mix pericoloso di esaltazione del capo carismatico e retorica dell’uomo forte, dell’uso della violenza come strumento politico, di uso politico della paura e della xenofobia, di autoritarismo e spesso di totalitarismo, di nazionalismo identitario, di repressione culturale e censura. Il messaggio fascista ha presa nelle società in crisi (economica, politica identitaria).

Il fascismo non è morto con la fine del “ventennio”, ma essendo una visione del mondo e della società, si ripresenta puntualmente, in varie fasi della storia; Umberto Eco ci mette in guardia: dobbiamo essere in grado di riconoscere l’Ur-fascismo, il fascismo “inossidabile”. Le caratteristiche culturali, psicologiche e comunicative del pensiero fascista si ripresentano, e l’attuale panorama, dagli USA all’Europa, Italia compresa, ce lo testimoniano.

Oggi più che mai è attuale l’intuizione di Ennio Flaiano: “Il fascismo è demagogico ma padronale, retorico, xenofobo, odiatore di cultura, spregiatore della libertà e della giustizia, oppressore dei deboli, servo dei forti, sempre pronto a indicare negli ‘altri’ le cause della sua impotenza o sconfitta”.

I temi cruciali del confronto con gli autori e con il Presidente provinciale ANPI sono stati l’analisi delle strategie per rompere i meccanismi della radicalizzazione e la promozione della cultura dell’antifascismo. Sicuramente occorre la diffusione della verità storica, il potenziamento dello spirito critico per contrastare la manipolazione/ revisione del passato, la promozione della cultura della democrazia, ma occorre inoltre incrementare le opportunità di coinvolgimento dei giovani nella vita sociale promuovendo l’educazione socio-emotiva.

Oggi e sempre resistenza, oggi e sempre antifascismo sono motti più che mai attuali, perché, come dice Umberto Eco riguardo al fascismo, “il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l’indice su ognuna delle sue nuove forme – ogni giorno, in ogni parte del mondo”.   

Antonia Cappelli

Pubblicato il 1 Luglio 2025