Dopo l’aggressione squadristica a Firenze: “Grazie, preside Savino”

Quando mi è capitato sotto gli occhi il veemente intervento dell’onorevole leghista Sasso, a proposito della aggressione (pardon: rissa?) davanti al liceo di Firenze, mi è tornato in mente quanto diceva Einstein: “due cose sono infinite, l’universo e la stupidità umana. Ma sull’universo ho ancora dei dubbi”.
L’onorevole Sasso è quel colto signore che tempo addietro scambiò una parodia disneyana dell’Inferno dantesco (“Chi si ferma è perduto, 1000 anni ogni minuto!”) per i reali versi del Poeta. Questo colto signore è postato in un video in cui testualmente dice, in Parlamento, tra gli entusiastici applausi dei suoi: “Lo volete capire? Non si può fare più politica a scuola! Se volete fare politica fatela nelle vostre sedi di partito, non più nelle nostre scuole!”. Anzi, non “dice”, urla.
Chissà se si sarà reso conto della coloritura freudiana di quel “nostre scuole”? E chissà se vorrà proporre l’abolizione del giorno della memoria e di quello del ricordo… Chissà se intendeva dire che volantinaggio partitico non è il caso di farlo in prossimità delle sedi scolastiche… Vien voglia di chiedergli: l’antifascismo è un partito? Dove si dovrebbe mai parlare di antifascismo, visto che la Costituzione antifascista si deve studiare a scuola? Mi sovviene l’espressione “coda di paglia”… ma se il fascismo, non quello del ventennio, che non può certo tornare nelle stesse forme, ma quello inteso come mentalità fascista (Umberto Eco ha scritto su ciò, non proprio l’ultimo degli imbecilli!) non vi appartiene, perché offendersi tanto? Perché non unirsi semplicemente nella abiura?
Da ex Dirigente scolastica, tutta la mia gratitudine e la mia ammirazione per la Preside Savino.
Daniela Romagnoli
Spi-Cgil Ancona

Pubblicato il 8 Marzo 2023