Ricostruire la sinistra sociale: non sia più uno slogan

Ha vinto la destra. Ha vinto conseguendo un primato, con Giorgia Meloni che sarà la prossima presidente del Consiglio.

Ha potuto beneficiare, anche tra i partiti della sua coalizione, del campo libero che gli è stato consegnato dalle ultime ammucchiate di governo.

Ha trionfato in un momento di grande sconfitta del senso civico di un paese che raggiunge un altro primato: quello dell’astensione. E il connubio tra vittoria delle destre e alta astensione costituisce una miscela davvero molto rischiosa per la democrazia nel Paese.

Di questo troppi sono i veri responsabili e c’è la necessità in tutta fretta di recuperare la partecipazione collettiva alla vita del Paese, dopo che per tanto tempo si è scherzato intorno agli effetti antipopolari dei provvedimenti degli ultimi governi.

La bruttissima legge elettorale ha notevole responsabilità su questo esito, ma non può essere l’unico motivo di questo risultato imbarazzante per la sinistra.

Le politiche di destra adesso saranno appannaggio del governo di destra in maniera quasi coerente con ciò che si è praticato nelle più alte istituzioni.

Sapevamo già che tra l’originale e la copia, alla fine, gli elettori avrebbero scelto l’originale. E così è stato.

Il governo Draghi ha premiato chi lo ha avversato? Sembra proprio di sì! Meloni, ritrovatasi leader, appena smacchiatasi dalle vecchie responsabilità ha guidato alla vittoria la destra, beneficiando di un ruolo di oppositore.

Ed è triste valutare quanto era stato preventivato, mentre in questi anni qualcuno denunciava che una politica lontana dai bisogni reali non poteva che creare disaffezione e adesione ai proclami di qualche leader.

Speriamo che adesso non si perda tempo tra il rimpianto di un voto utile o il rammarico delle mancate alleanze.

Non saranno nemmeno le buone intenzioni aggregative di certe compagini di sinistra o la presenza in Parlamento di alcune voci nuove ed originali del campo della sinistra politica che potranno attenuare una sconfitta così epocale. Bisognerà rimboccarsi le maniche ed abbracciare la necessaria intrapresa per la ricostruzione del campo della sinistra sociale italiana.

L’appello è rivolto anche alla Cgil, perché da quella discussione ci siamo eccessivamente distanziati, peraltro senza neanche un vero perché!

Adriano Sgrò

Coordinatore nazionale di ‘Democrazia e Lavoro’ CGIL

Pubblicato il 27 Settembre 2022