Quell’intollerabile balletto contro l’antifascismo

Lavoro, convivenza pacifica, inclusione, stato sociale, concordia: dovrebbero essere segnati da queste parole gli orizzonti dei Governi che stanno riaffiorando dalla più grave tragedia sanitaria e sociale degli ultimi secoli.
Ritrovare lo spirito di un popolo liberato da dittature e violenza non sarebbe nemmeno cosa impossibile, se gli obiettivi di chi siede negli scranni più alti del paese fossero quelli di assicurare una vita di nuove prosperità e pace.
Ed invece dobbiamo temere quotidianamente interventi del governo, sia attraverso nuove leggi o per mezzo di dichiarazioni sui media, che inaspriscono la tenuta civile, che aizzano all’odio, che proiettano un intero paese sul baratro di un nuovo conflitto di idee.
Meloni sta giocando eccessivamente in questo balletto che da mesi vede mettere in discussione i cardini antifascisti e repubblicani del nostro paese.
Relega, con le azioni e le proposte del suo governo, la funzione del lavoro a semplice subordinata dei processi di produzione della ricchezza di stampo ultraliberista e propone crociate contro i poveri, gli emarginati, gli stranieri. E noi non lo possiamo accettare.
Dunque, dobbiamo recuperare lo spirito ideale del 25 di Aprile manifestando, con coraggio e determinazione, per il rilancio del ruolo e della funzione della lotta della Resistenza partigiana.
Con ANPI e CGIL riempiremo le piazze d’Italia per non dimenticare. E per rinforzare l’opposizione ad ogni revisionismo storico anche se camuffato da grisaglie e doppiopetto di governo.
Adriano Sgrò

Pubblicato il 24 Aprile 2023