Quel capro espiatorio chiamato “immigrati”

Con la Meloni e Salvini ritorna l’emergenza immigrazione, con il ministro dell’Interno Piantedosi che gioca a “battaglia navale”. Sentire i massimi esponenti dell’Esecutivo dire davanti ai microfoni che – siccome la nave Humanity 1 batte bandiera tedesca, gli immigrati che ha a bordo, salvati in mezzo al Mediterraneo, dovrebbero essere presi in carico dalla Germania – fa ribollire il sangue, perché si tratta di un’enorme corbelleria. E, cosa ancor più grave, nessuno lo fa notare al Governo. Salvini, per rendere meglio l’idea e darla in pasto all’opinione pubblica nel modo più strumentale, ci spiega che “la nave è tedesca” e quindi ci informa di aver fatto “una telefonatina” in Germania…

Le leggi del mare non dicono questo, ma con assoluta certezza e precisione spiegano che quei naufraghi, potenziali profughi, devono essere portati al porto sicuro più vicino e chi non lo fa commette un’azione illegale. A palazzo Chigi parlano tanto di legalità e rispetto delle regole; poi, quando fa loro comodo, violano le leggi più sacre. La risposta della Germania e della stessa UE alla “telefonatina” è stata impeccabile ed ancora una volta abbiamo fatto ridere tutta l’Europa. Certo è che, con la politica e gli interessi nazionali ridotti a “tifo da stadio”, queste brutte figure internazionali non solo non suscitano vergogna, ma alimentano uno stupido orgoglio nazionalistico sul quale la destra fa affidamento. Per quanto tempo, ancora?

Noi dobbiamo soccorrere, salvare ed accogliere gli immigrati non per buonismo o spirito caritatevole, o per “ideologia immigrazionista” (soltanto per aver coniato questi termini insulsi, la Destra politica meriterebbe un mese di silenzio stampa, altro che microfoni aperti utili a diffondere corbellerie…), ma semplicemente perché queste sono le norme del diritto internazionale.
Dopodiché si deve discutere con l’Europa su come dividere proporzionalmente il peso dell’accoglienza e del rispetto del diritto di asilo previsto dalle norme internazionali, che tutti siamo chiamati a rispettare. Ciò che non è consentito è utilizzare gli immigrati in mezzo al mare per ricattare l’Europa. Non solo non è concesso in termini giuridici, ma neanche moralmente, perché non è vero che noi ci facciamo carico degli immigrati più del resto d’Europa: nella classifica siamo molto più in basso della Francia, della Spagna, dei paesi del nord Europa della Grecia, di Malta e quindi anche di paesi più piccoli e fragili di noi. I quali, come noi, sono in prima frontiera sul Mediterraneo e più di noi si caricano il peso dell’accoglienza. Prendiamo poi la Germania, con la quale il governo Meloni vorrebbe mostrare i muscoli: quel Paese ha accolto 600 mila profughi siriani nel 2018 ed ha ospitato quest’anno un milione di ucraini. In Italia Salvini si vanta di aver azzerato gli sbarchi nel 2018, quando in realtà successe che il quasi azzeramento non era certo frutto delle sbracciate di un ministro dell’Interno borderline, bensì il risultato di un lauto finanziamento di oltre 3 miliardi di euro dati alla Libia dal governo Renzi e dal ministro Minniti, con la sottoscrizione del memorandum Italia-Libia. Quindi, quel “quasi azzeramento” ci è costato molto di più di quanto avremmo speso per l’accoglienza ed oltretutto non sappiamo in che condizioni di vita o di morte si siano trovati quegli uomini, donne e bambini ammassati nei lager libici o respinti nel deserto.
Quest’anno sono arrivate circa 78 mila persone dalla rotta del Mediterraneo centrale. E se sono di nuovo aumentate, non è accaduto perché c’era la Lamorgese al Viminale – che peraltro applicava i decreti sicurezza di Salvini, ancora sostanzialmente in vigore – ma semplicemente perché quel memorandum è in scadenza, proprio in questi giorni, ed i libici vogliono rinegoziare un altro finanziamento.

Che farà dunque il Governo? Rinnoverà il memorandum? Continueremo a pagare gli aguzzini per fare il lavoro sporco? Si accettano scommesse…

Infine, vien da dire: come mai i 70 mila che vengono dal Sud del mondo rappresenterebbero un’emergenza, mentre l’accoglienza dei 70 mila arrivati dall’Ucraina risponderebbe ad un dovere patriottico?
Pietro Soldini

Pubblicato il 22 Novembre 2022