Una sfida di democrazia, una scelta di futuro
Elezioni RSU del Pubblico Impiego: un appuntamento fondamentale per difendere diritti e contrattazione
E’ in corso il voto, fino al 16 aprile, per il rinnovo delle RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie) nel pubblico impiego. Un appuntamento fondamentale per la democrazia nei luoghi di lavoro, un momento in cui le lavoratrici e i lavoratori possono scegliere, con il loro voto, chi li rappresenterà nella difesa dei diritti, nella contrattazione, nella costruzione quotidiana di una pubblica amministrazione più giusta, più moderna, più equa.
Le RSU sono la forma più avanzata di partecipazione sindacale: non sono calate dall’alto, ma elette direttamente dai dipendenti. Sono il cuore pulsante della democrazia nei luoghi di lavoro, il presidio attivo che garantisce l’effettiva applicazione dei contratti, la tutela dei diritti, il contrasto agli abusi, la promozione di una cultura del rispetto e della dignità del lavoro pubblico.
Queste elezioni sono più che una semplice consultazione: rappresentano un vero e proprio referendum tra chi crede che il sindacato – e la Cgil in particolare – sia uno strumento decisivo per difendere e rinnovare i contratti, salvaguardando il potere d’acquisto dei salari, e chi invece pensa che si possa continuare sulla strada dell’impoverimento, del disinvestimento, della marginalizzazione del lavoro pubblico.
Il governo, ancora una volta, non mette le risorse necessarie per i rinnovi contrattuali. Davanti a questo silenzio, a questa inazione, il voto per le RSU è anche una risposta politica: è la voce delle lavoratrici e dei lavoratori che chiedono rispetto, salari più alti, occupazione stabile, riconoscimento della professionalità, strumenti per migliorare i servizi pubblici. È una richiesta forte e chiara di modernizzazione vera, non fatta di tagli, esternalizzazioni e precarizzazione, ma fondata sulla valorizzazione delle persone e sul rilancio del ruolo pubblico.
In gioco c’è molto di più di una semplice rappresentanza. C’è la difesa delle tutele, dei diritti individuali e collettivi, delle politiche di conciliazione vita-lavoro, delle azioni concrete contro ogni forma di discriminazione, a partire da quella di genere. La Cgil ha posto con forza questi temi al centro della sua azione, consapevole che la giustizia sociale comincia dal rispetto nei luoghi di lavoro.
Partecipare al voto significa scegliere quale idea di lavoro pubblico vogliamo. Significa difendere un sindacato che non si arrende, che contratta, che mobilita, che lotta. La Cgil è in campo con determinazione e coraggio, con migliaia di candidate e candidati pronti a mettersi in gioco, con l’ascolto quotidiano, la competenza, la passione civile. Ma serve la partecipazione di tutte e tutti. Solo un’ampia affluenza può dare forza alle RSU, può rafforzare il ruolo del sindacato nei tavoli di trattativa, può far pesare la voce del lavoro pubblico nella discussione politica.
Non basta il voto, però. Accanto alle elezioni, la Cgil deve mettere in campo anche forti mobilitazioni. La campagna RSU è anche una campagna di consapevolezza, di dignità, di rivendicazione. Servono piazze piene, iniziative diffuse, una pressione costante perché nessuno possa più ignorare le istanze di chi lavora nella scuola, nella sanità, negli enti locali, nei ministeri, negli enti pubblici non economici.
Partecipare alle RSU 2025 è un atto di democrazia, un gesto di orgoglio, una scelta di futuro. La Cgil c’è.
Adriano Sgrò
Pubblicato il 15 Aprile 2025